I primi 5 giorni della creazione

Leggiamo Genesi capitolo 1, i versetti da 3 a 5 dove la bibbia parla del primo giorno

Dio disse: «Sia luce!» E luce fu. Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno.

Dio crea ogni cosa mediante la “parola”: “Dio disse” è riportato 10 volte nel Primo capitolo; “e la cosa fu” 6 volte.

Il testo che commentiamo oggi riguarda il primo racconto della creazione. Tuttavia, nel capitolo 2 di Genesi troviamo un secondo racconto. Mentre il primo racconto mostra un Dio che crea dall’ alto dei cieli; nel secondo racconto è un Dio che lavora! Pianta un giardino, usa la terra per fare animali e uomini. Uno è seduto sul trono dei cieli e può essere irraggiungibile e incomprensibile per noi; l’altro è più vicino a noi, perché si “sporca le mani” come noi. Sono due caratteristiche di Dio che sono entrambe presenti nella Sua persona. Quando preghiamo “Padre nostro, che sei nei cieli…” esprimiamo queste due verità. Dio è un padre che ci è vicino e ci ama, ma è anche un Dio grande e potente.

Dio crea la Luce.
Non è ancora quella solare, perché il sole verrà creato al quarto giorno. La luce è la prima, e più semplice forma di energia e senza energia non si può fare nulla. Anche la scienza parla dell’inizio come una grande esplosione. Dio inizia dalla luce perché Lui è luce:

Leggiamo dalla prima lettera di Giovanni, capitolo 1, versetto 5: Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che vi annunziamo: Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre.”

Leggiamo anche il versetto 2 del Salmo 104: “Egli si avvolge di luce come d’una veste; stende i cieli come una tenda”.

Dio non deve creare la luce, Lui la emana. Lui crea anche le tenebre.
Leggiamo Isaia, capitolo 45, versetto 7: Io formo la luce, creo le tenebre”

Dio separa
Questa parola viene ripetuta 5 volte: Lui Separa la Luce dalle tenebre, le acque di sopra da quelle di sotto, il giorno dalla notte, il bene dal male. Noi uomini invece siamo portati a mescolare: i fedeli e gli infedeli, ma Dio fa delle differenze ben precise, come dice Paolo ai Corinzi. Secondo lettera ai Corinzi capitolo 6, versetto 17: Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore…”

Leggiamo ora Genesi, capitolo 1, i versetti da 6 a 8 dove la bibbia parla del secondo giorno

Poi Dio disse: «Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque». Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa. E così fu. Dio chiamò la distesa «cielo». Fu sera, poi fu mattina: secondo giorno.

Il testo ci parla di due distese di acqua, una che copre la terra e che è “sotto”, ed un’altra che è “sopra”. In mezzo a queste raccolte di acqua c’è il cielo (atmosfera). Vedi tabellone allegato.

È un ecosistema diverso da quello che conosciamo noi oggi. Le acque sopra l’atmosfera creavano un “effetto serra”. Il mondo non conosceva ancora la pioggia come la conosciamo noi.  L’acqua veniva dalla terra e bagnava altra terra. Leggiamolo così come è descritto nella Genesi:
Genesi, capitolo 2, versetti 5 e 6 “… il Signore non aveva fatto piovere sulla terra….ma un vapore saliva dalla terra e bagnava tutta la superficie del suolo…”

Questo ecosistema così particolare, ci spiega da dove veniva tutta l’acqua che ha inondato la terra in occasione del “Diluvio universale”. In Genesi 7 leggiamo infatti che improvvisamente l’acqua di sopra si riversò, piovendo per 40 giorni e 40 notti, sulla terra; un fatto altrimenti incomprensibile con il nostro ecosistema.

Leggiamo ora Genesi, capitolo 1, i versetti da 9 a 13 dove la bibbia parla del terzo giorno

Poi Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così fu. Dio chiamò l’asciutto «terra», e chiamò la raccolta delle acque «mari». Dio vide che questo era buono. Poi Dio disse: «Produca la terra della vegetazione, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria semenza, sulla terra». E così fu. La terra produsse della vegetazione, delle erbe che facevano seme secondo la loro specie e degli alberi che portavano del frutto avente in sé la propria semenza, secondo la loro specie. Dio vide che questo era buono. Fu sera, poi fu mattina: terzo giorno.

Dio ora vede la terra ricoperta di acqua e decide di separare sulla terra zone con acqua, che chiamerà mari, e zone senza acqua, che chiamerà asciutto. Egli sta preparando l’ambiente ideale per accogliere la vita. Dopo la luce, ora ha diviso acqua e terra, per creare l’habitat ideale per le piante, gli animali ed infine per l’uomo.

Al termine di ogni giorno della creazione viene ripetuta una affermazione importante: “Dio vide che questo era buono”. Dopo la creazione dell’uomo è scritto perfino che:”…era molto buono”  Questo ci fa comprendere che  Dio è totalmente buono e in lui non ce’ ombra di male, perché il male non è stato voluto ne prodotto da Dio. Gli uomini però amano distorcere le caratteristiche di Dio.
Ad esempio Herman Hesse, scrittore del secolo scorso, nel suo libro “Demian” descrive la sua idea di Dio (Abraxas), come fonte di ogni bene e di ogni male. Questa non è la visione biblica di Dio, ma è purtroppo la visione che molte filosofie del novecento seguono.

L’affermazione “Secondo la loro specie” compare 10 volte: compare qui dove Dio crea le piante, ma compare anche poco più avanti dove crea gli animali (vedi i versetti da 21 a 25). E’ abbastanza chiaro che la visione biblica della creazione di piante ed animali non contempla l’idea di una “evoluzione”.
Dio ha creato ogni specie, e ha dato ad ogni specie i semi, ognuno con il proprio patrimonio genetico, per potersi riprodurre. L’idea di una evoluzione ritiene che tutto inizi da degli esseri primordiali che poi riproducendosi si sono via, via evoluti fino a generare le specie animali che noi oggi conosciamo. Viene insegnato che è possibile un passaggio da una specie all’altra, fino a credere che l’uomo in passato sia stato una scimmia. È significativo sottolineare che l’idea dell’evoluzione è soltanto una “Teoria” e come tale viene insegnata. Anche qui la visione biblica è completamente diversa.

Vediamo ora come descrive la bibbia il quarto giorno della creazione.
Leggiamo Genesi, capitolo 1, i versetti da 14 a 19

Poi Dio disse: «Vi siano delle luci nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; siano dei segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni; facciano luce nella distesa dei cieli per illuminare la terra». E così fu. Dio fece le due grandi luci: la luce maggiore per presiedere al giorno e la luce minore per presiedere alla notte; e fece pure le stelle. Dio le mise nella distesa dei cieli per illuminare la terra, per presiedere al giorno e alla notte e separare la luce dalle tenebre. Dio vide che questo era buono. Fu sera, poi fu mattina: quarto giorno.

Nel quarto giorno Dio crea il sole, la luna e le stelle. Ed anche loro sono create per creare l’ambiente ideale per la vita. La Genesi non ci parla affatto di poteri magici degli astri, ma dice che Dio li ha creati. Non così insegna l’astrologia, pseudo scienza che afferma che gli astri possono influenzare gli eventi della nostra vita. Gli oroscopi e i segni zodiacali sono solo un grande imbroglio per dare finte certezze agli uomini, ma certamente non sono l’idea di Dio.

La creazione del sole è fondamentale sia per definire il giorno dalla notte, ma anche per determinare il succedersi delle stagioni, fenomeno necessario per la vita. È dimostrato che il fatto che l’asse della terra è inclinato di circa 23 gradi rispetto al piano di rotazione, è fondamentale per avere le giuste stagioni sulla terra. Nulla di quello che Dio ha creato è prodotto dal caso; vi è un ordine preciso, che permette di alternare periodi caldi e freddi, necessari alla vita.

In tempi di cambiamenti climatici, vediamo nel mondo molti cataclismi, tuttavia abbiamo la promessa di Dio, fatta a Noè dopo il diluvio, dove si impegna a non ripetere più giudizio e assicura il succedersi delle stagioni: Leggiamo Genesi, capitolo 8, versetto 22 “Finché la terra durerà, semina e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte, non cesseranno mai.”

Giungiamo così alla descrizione del quinto giorno della creazione.
Leggiamo Genesi 1, versetti da 20 a 23

Adesso che c’è luce solare, l’energia, l’acqua, il suolo, l’erba, le piante e le stagioni. Ora il pianeta è pronto per vita animale. Questo è sempre stato il volere di Dio, come dice il profeta Isaia al capitolo 45, versetto 18: “non ha creato la terra perché rimanesse deserta, ma l’ha formata perché fosse abitata”

Compare la “vita animale”. Per prima volta si parla di “esseri viventi”, cioè che hanno un “anima”. E che, come gli uomini, hanno ricevuto la vita grazie al soffio vitale di Dio

Anche qui viene detto che “Dio vide che questo era buono”, ma oltre a questo Dio da una benedizione particolare agli animali. Vedi anche cosa dice il vangelo Matteo al capitolo 6, versetto 29.
Una benedizione che fa capire che agli occhi di Dio essi saranno importanti, non quanto l’uomo, ma sicuramente più delle piante. E anche noi guardando il creato, dovremmo avere una cura particolare per questi nostri straordinari compagni di vita, che sono oggetto della cura e dell’amore di Dio.

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