GESÙ È LA VIA E LA VERITÀ

Leggiamo dal Vangelo di Giovanni, capitolo 14 i versetti dall’1 all’11:
«Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio, e credete anche in me! Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; e del luogo dove io vado, sapete anche la via».
Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete visto».
Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: “Mostraci il Padre”? Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle stesse opere.

È il giovedì di Pasqua, siamo a Gerusalemme e precisamente nella sala in cui Gesù celebrerà la sua ultima Pasqua con i discepoli. Gesù, dopo aver lavato i piedi ai suoi discepoli, presiede alla cena di Pasqua e distribuisce il pane e il vino. Poco dopo renderà anche pubblico il tradimento di Giuda. La notte stessa Gesù sarà messo nelle mani di chi lo ucciderà.

È una situazione drammatica e Gesù consola i discepoli dicendo loro che nel luogo dove lui va, potranno venire anche loro e che conoscono anche la via per arrivarci. Ma come abbiamo letto prima, Tommaso non capisce cosa intende Gesù con questa via e subito dopo Filippo fa una domanda da cui si capisce che i discepoli non avevano ancora capito chi fosse veramente Gesù. Non è la prima volta che accade.

Più di una volta, infatti, i vangeli ci parlano del fatto che i discepoli non avevano capito chi fosse veramente quel Gesù in carne ed ossa che avevano davanti a loro.

E questa cosa riguarda direttamente anche tutti noi. Conosciamo veramente il Gesù di cui ci parla la Bibbia? Finché rimaniamo sul piano della Sua dimensione umana, possiamo facilmente immaginare come era Gesù, perché era un uomo simile a noi. Certo era un uomo eccezionale perché, quando era qui su questa terra, ha fatto delle opere grandiose, ma era pur sempre fatto di carne ed ossa. E questo è un bene.
Dio ha intenzionalmente preso le forme di un uomo proprio per farsi conoscere al meglio dalle creature che Lui ha creato a Sua immagine e somiglianza.

Ma quando siamo confrontati con la natura divina di Gesù, ecco che allora facciamo molta più fatica a capire tutto ciò che è veramente Gesù. Perché, così come noi non possiamo conoscere Dio in ogni Sua manifestazione, così facciamo molta fatica a immaginare Gesù nella Sua dimensione divina.

Forse proprio per questo, Gesù ha voluto dare a Pietro, Giacomo e Giovanni la possibilità di vedere con i propri occhi come è Lui nella Sua forma divina, glorificata. Li ha portati sul monte e si è trasfigurato davanti a loro. Erano talmente esterrefatti dalla visione che gli mancavano le parole.
E oggi? Come è Gesù oggi? Come è Colui che siede alla destra del Padre celeste e a cui è stato affidato ogni potere in terra e in cielo? Non lo sappiamo di preciso, ma io penso che non sia molto diverso da quel Gesù che Pietro ha visto sul monte.

Non dobbiamo dimenticare che Gesù è 100% uomo e 100% Dio. Gesù non è 50% uomo e 50% Dio. Gesù è molto di più del 100% ed e anche di più del 200%, perché è molto di più di quello che umanamente è possibile concepire.

Ho fatto questa introduzione, perché nei mesi scorsi abbiamo riflettuto su alcune delle affermazioni che Gesù fa di sé stesso e che hanno a che fare con la Sua deità. Gesù dice ad esempio: IO sono la luce, IO sono il pane della vita, IO sono il buon pastore. Queste sono tutte proprietà divine, perché solo Dio può donare la vera luce e la vera vita eterna e solo Lui può essere una guida infallibile e un protettore onnipotente. E qui ho citato solo qualcuno dei numerosi “IO sono” di Gesù.

Il versetto su cui vogliamo riflettere oggi è un’altra di queste affermazioni di Gesù. Probabilmente è anche una delle più conosciute ha pronunciato. Tanto è vero che campeggia a grandi lettere anche in questa sala. È una frase che ci dice in modo sintetico delle cose importanti su Gesù e sulla sua missione su questa terra.

Leggiamo di nuovo questa affermazione che troviamo in Giovanni 14:6:
«Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Possiamo dividere la frase in due parti. Nella prima parte, Gesù dice di essere tre cose ben precise che indicano tre proprietà del nostro Signore. Nella seconda parte, che è conseguente alla prima, Gesù afferma di essere colui che conduce al Padre.

Questa frase andrebbe analizzata tutta insieme perché la seconda parte è strettamente collegata alla prima, ma il tempo non ci permette di farlo in una sola mattina. Per questo motivo, ho diviso questa predica in due parti. Oggi analizzeremo la prima parte e cioè: Gesù è la via e la verità.

Gesù dice: IO sono la Via
Come spesso accade, il linguaggio biblico è figurativo, ma anche molto concreto. Nella Bibbia troviamo frasi in cui si parla della “via della salvezza” o della “via del Signore” per indicare l’insegnamento di Gesù e degli apostoli. Un insegnamento molto concreto, visto che lo troviamo scritto nelle nostre bibbie e che ancora oggi è attuale e molto utile per la nostra vita.
Quando l’apostolo Paolo parla di quella che lui definisce la “via per eccellenza” intende l’amore per il prossimo. Si tratta di una cosa immateriale che però deve essere messa in pratica per essere capita fino in fondo. Come ha fatto Gesù.

Capiamo quindi che, quando Gesù dice: “IO sono la via” si riferisce al Suo insegnamento, ma anche al Suo amore e al Suo esempio da seguire. Possiamo così apprendere quale sia la via da seguire se leggiamo la bibbia e mettiamo in pratica gli insegnamenti che Gesù stesso ha dato attraverso il Suo esempio e il Suo amore.

Gesù ci dà anche un altro esempio di come intendere la parola “Via”. Lo troviamo nel Vangelo di Matteo, capitolo 7, versetti 13 e 14:
Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano.

Gesù mette in chiaro che seguire i suoi insegnamenti e metterli in pratica non è una scelta di vita banale. Non è semplice e indolore passare per una porta molto stretta. Provate ad immaginare di dover passare per una porta molto stretta, dalla quale potete passare solo se trattenete il respiro… e la pancia. Pensate di poterci passare se indossate un grosso maglione di lana e una giacca a vento di piumino?
Ecco, passare per la porta stretta che porta alla vita eterna significa liberarci di molte cose ingombranti che abbiamo indossato camminando in questo mondo.

Abbiamo anche letto che la Sua via è angusta (potremmo anche dire scomoda). La nostra natura umana, la nostra carne, continua a ribellarsi contro lo Spirito che ha preso dimora in noi. Come credenti porteremo sempre dentro di noi un conflitto tra il desiderio della carne e il desiderio dello Spirito. Ma quello che conta non è il conflitto ma il fatto che un giorno vinceremo per sempre questa battaglia.

Insomma, la via che conduce alla vita eterna, quella che Gesù stesso ha inaugurato al nostro posto, non è come una bella passeggiata fiorita di una ridente città turistica. (A proposito, sta arrivando il periodo migliore per andare a visitare la parte alta delle passeggiate di Merano; sono stupende).

La via di cui parla Gesù assomiglia piuttosto ad un sentiero di montagna. Lungo il percorso siamo chiamati a consultare la mappa e a cercare i segnali per essere certi di essere sul sentiero giusto. Camminando intravediamo la cima e sappiamo che lì ci attende il più bel ristoro dell’universo. Ma camminando sentiamo anche la fatica, come tutti coloro che vivono in questo mondo del resto. Solo che noi abbiamo Gesù, la guida infallibile e instancabile.

Quando le nostre ginocchia si piegano dal peso, Gesù ci indica quali sono le cose inutili che possiamo togliere dallo zaino. E se, nonostante questo, ci sono delle cose che ci danno troppa pena, possiamo sempre metterle sulle spalle della nostra guida infallibile. Lui sa come fare per risolvere ogni problema e farci arrivare alla meta.

Infine, come ultima riflessione sul tema “Via”, propongo di leggere due versetti dalla
lettera agli Ebrei, capitolo 10, i versetti 19 e 20:
Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne.

Un testo di non facile comprensione se non ci consce come era fatto il tempio di Gerusalemme. Lo spiego quindi in modo estremamente breve. Nella parte centrale del tempio vi era il santuario che era diviso in due parti. Nella prima parte vi erano il candelabro, la tavola, i pani di presentazione e l’altare degli incensi. La seconda parte del santuario, quella più profonda, era destinata a contenere l’arca del patto. In questa parte del santuario, detta anche “Santissimo”, vi poteva accedere solo il sommo sacerdote e lo poteva fare solo una volta all’anno. Questo perché in quel luogo si poteva incontrare Dio. Un Dio che era un fuoco consumante per gli uomini.

La prima parte e la seconda parte del santuario erano divise da una tenda molto spessa, detta appunto “cortina”. Quando Gesù morì sulla croce questa cortina si aprì dall’alto al basso e per questo, il testo che abbiamo appena letto, ci dice che Gesù ha aperto una via per accedere al santissimo, di entrare in contatto con Dio.

In altre parole, il sacrificio di Gesù ci apre la via per accedere direttamente al Padre. Non abbiamo più bisogno di un sacerdote umano per parlare, per farci ascoltare, per farci perdonare da Dio, perché con Gesù possiamo farlo noi direttamente.

Ecco quindi che, quando Gesù dice: “IO sono la via”, intende dire che Lui ci consente di avere un rapporto diretto con Dio. Un Dio con il quale possiamo parlare come si fa con un Padre amorevole e non come un Padre dispotico.

Gesù è la Via verso il Padre ed il percorso di vita per chiunque crede in Dio.

Gesù dice: IO sono la Verità
La parola “Verità” compare per ben 220 volte nella bibbia. (110 volte nel Vecchio Testamento e 110 nel Nuovo Testamento) Nel Vangelo di Giovanni, essa compare per ben 25 volte. E questo senza contare le volte che Gesù dice “in verità, in verità” perché la parola greca in realtà è un’altra e cioè “amen” (amen, amen vi dico…). Da questo capiamo che la verità è un aspetto fondamentale della bibbia. Infatti, le scritture non solo affermano di dire la verità, ma anche che Dio stesso è verità.

Sentiamolo dire direttamente dalla voce del re Davide e da Gesù stesso.
Salmo 31, versetto 5 Davide si trova in una dura prova e prega Dio dicendo:
Nelle tue mani rimetto il mio spirito; tu m’hai riscattato, o SIGNORE, Dio di verità.
Giovanni 17, versetto 17 Gesù prega il Padre per i Suoi discepoli e dice:
Santificali nella verità: la tua parola è verità.

L’apostolo Paolo, scrivendo alla chiesa di Efeso, non solo ci indica dove possiamo trovare la verità, ma ci dice anche che cosa deriva dall’ascolto della verità:
Efesini 1:13 In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso
Inoltre, Gesù afferma anche che perseverare nella Sua parola permette di conoscerete la verità e che la verità rende liberi (Giovanni 8,31 e 32).

Riassumendo possiamo quindi dire che la bibbia ci insegna che abbiamo un Dio di verità la cui parola è verità e che questa verità la troviamo nel vangelo della salvezza. Inoltre, ascoltare questa verità e il perseverare in essa è fonte di fede e di libertà.

Cari fratelli e care sorelle, viviamo in un mondo in cui la verità non è più un valore assoluto; non è più un bene prezioso da difendere ad ogni costo. Negli ultimi anni i social-media hanno preso il sopravvento e ci bombardano con ogni sorta di menzogna. Ma il vero problema è che non solo che chi lo fa, lo fa intenzionalmente, ma che nemmeno chi ascolta non ha più la voglia (e spesso nemmeno la possibilità) di verificare quale sia la “vera” verità.
Non voglio fare nomi, ma è evidente che ci sono uomini e organizzazioni molto potenti che lo fanno quotidianamente.

Tuttavia, già ai tempi di Gesù, vi erano persone al servizio della menzogna. Sentiamo che cosa disse Gesù ai giudei che non credevano che Lui dicesse la Verità:
Leggiamo dal vangelo di Giovanni, capitolo 8, versetti da 43 e 44:
Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo, perché è bugiardo e padre della menzogna.

Cari fratelli e care sorelle, dietro ad ogni menzogna, dietro ad ogni inganno c’è Satana. O quanto meno, chi mente e chi inganna rende un servizio a Satana.
L’apostolo Paolo, poco prima di morire scrisse la sua seconda lettera a Timoteo. In questa lettera egli avvisa che negli ultimi tempi gli uomini perderanno ogni valore morale e che sarà sempre più difficile giungere alla verità.

Sempre Paolo, ci inforna che prima della fine dei tempi giungerà un uomo empio che dominerà il mondo con la menzogna.
Dalla seconda lettera ai Tessalonicesi, capitolo 2 leggiamo i versetti dal 8 all’12:
E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta. La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati. Perciò Dio manda loro una potenza d’errore perché credano alla menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell’iniquità, siano giudicati.

La bibbia ci profetizza che alla fine dei tempi Satana prenderà per un breve tempo il controllo di questo mondo e che lo farà per mezzo di un uomo empio. Questo empio sarà molto potente e compirà prodigi bugiardi utilizzando ogni tipo di inganno per arrecare danno a coloro che non credono nella verità del vangelo.

Ma grazie a Dio, la bibbia chiarisce anche che il danno è solo per gli increduli e che il giudizio è per chi non ha aperto il cuore alla verità. Tuttavia, ci dice anche che si deve farlo quanto prima, perché Dio manderà una potenza d’errore che renderà sempre più difficile credere alla Verità.
E questo, temo, è esattamente quello che sta succedendo ai giorni nostri.

Per concludere questa parte vorrei quindi fare un appello a tutti, me compreso.
Gesù Cristo è la Via che conduce alla vita eterna e che ci permette di avere un rapporto diretto con Dio. Credere in Lui significa credere nell’unica cosa veramente vera che il mondo abbia mai conosciuto. Diffidiamo da ogni imitazione.

Per la nostra salute spirituale, diffidiamo da tutto ciò che circola in modo incontrollato nel mondo dell’informazione ed in particolare nei social-media.
Come abbiamo appena letto, la possibilità che questi mezzi di comunicazione vengano utilizzati per servire Satana è molto alta. Perché mai dovremmo farci volontariamente inebriare e ingannare dal Padre della menzogna?

Abbiamo Gesù, abbiamo la parola, abbiamo la fede e la promessa. Che ci manca?

Tags:

Comments are closed